Cos’è?
La creatininemia indica la quantità presente (concentrazione) nel sangue di una sostanza, la creatinina, prodotta dall’organismo e che deriva dal metabolismo della creatina, un costituente dei muscoli. La creatinina che circola nel sangue viene poi filtrata dai reni ed eliminata con le urine. La quantità di creatinina prodotta è legata unicamente allo sviluppo delle masse muscolari presenti in un determinato individuo e perciò può variare con l’età e con il sesso.
Perché si fa?
La concentrazione della creatinina nel sangue è direttamente collegata alla funzionalità dei reni, cioè alla loro capacità di filtrare la sostanza dal sangue ed eliminarla con le urine: pertanto un aumento della creatininemia corrisponde ad una riduzione della funzione renale.
La creatininemia è usata di routine perché è l’esame più semplice a disposizione del medico per valutare lo stato della funzione renale, insieme alla azotemia: rispetto a quest’ultima però la creatininemia è un test molto più preciso e affidabile. Per esempio, la creatininemia è in grado di segnalare la presenza di una compromissione dei reni molto più tempestivamente della azotemia e inoltre, rispetto a quest’ultima, non risente delle variazioni della dieta.
Come si esegue?
L’esame si esegue sul sangue che deve essere prelevato dopo un digiuno di almeno 8-10 ore
Interpretazione dei risultati
I valori normali variano da 0,8 a 1,4 mg per centimetro cubo di sangue, ma nella donna sono inferiori del 10% rispetto a quelli dell’uomo. Influiscono, come detto, sui valori normali di creatinina anche l’età (perché con l’invecchiamento la massa muscolare generalmente si riduce) e lo stato di gravidanza. Un aumento della creatininemia indica essenzialmente che esiste un danno (insufficienza) renale, che può essere acuto, quando si manifesta in pochi giorni o settimane, o cronico se si sviluppa nell’arco di mesi o anni.
Creatininemia in gravidanza
La creatininemia (come anche l’azotemia) diminuisce già nel corso del primo trimestre e risulta inferiore di circa un terzo rispetto ai livelli normali al di fuori della gravidanza. Pertanto, i valori che sono considerati normali al di fuori della gravidanza possono essere un segno di alterazione nel funzionamento del rene.
Un aumento di azotemia e creatininemia nel secondo e terzo trimestre può essere conseguenza di una condizione patologica tipica di questo periodo, caratterizzata da una riduzione della funzione renale associata ad ipertensione, riduzione della diuresi e forte ritenzione di liquidi nel corpo (preeclampsia).
La creatininemia può aumentare anche per effetto di una insufficienza renale acuta che insorge alla fine della gravidanza, per lo più associata ad un cattivo funzionamento della placenta, o subito dopo il parto.
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